Le Finalità della Valutazione Globale

L'evidenza, attraverso il FRAS 4, di una condizione di stress ossidativo costituisce un indice di controllo incompleto della malattia e, pertanto, suggerisce al clinico un approccio terapeutico integrato, ove trovino adeguata collocazione non solo i farmaci o gli interventi chirurgici tradizionali, ma anche la correzione dello stile di vita e, eventualmente, l'assunzione di antiossidanti (la cui efficacia può essere monitorata adeguatamente con il BAP test). continua...

Per informazioni: www.hedsrl.it

Nel nostro organismo esiste un delicato equilibrio fra produzione ed eliminazione di radicali liberi ed altre specie reattive dell'ossigeno (reactive oxygen species, ROS).

I radicali liberi sono atomi o raggruppamenti di atomi aventi in uno degli orbitali esterni delle specie chimiche che li costituiscono almeno un elettrone spaiato.

Tali agenti giocano un ruolo essenziale nei sistemi viventi, sia contribuendo alla difesa contro l'aggressione di patogeni sia intervenendo nella modulazione di importanti processi biologici (es. espressione genica, trasduzione di segnali biochimici, etc). Essi, tuttavia, sono potenzialmente nocivi, poiché, tendendo ad acquisire l'elettrone ad essi mancante per raggiungere la propria stabilità, possono virtualmente reagire con qualsiasi molecola con la quale vengono a contatto, ossidandola.

Per prevenire o attenuare la potenziale lesività dei radicali liberi, gli organismi viventi hanno sviluppato nel corso di millenni di evoluzione un complesso sistema di difesa, costituito dall'insieme degli antiossidanti. Questi comprendono una serie estremamente eterogenea di agenti, costituita da enzimi (es. superossido-dismutasi, catalasi, perossidasi), vitamine (es. ascorbato, tocoferoli, carotenoidi), sostanze similvitaminiche normalmente esistenti in natura (es. bioflavonoidi) ed oligoelementi (es. selenio), accomunati dalla capacità di ostacolare, attraverso vari meccanismi, l'azione "ossidante" dei radicali liberi.

Quando l'equilibrio fisiologico fra produzione ed eliminazione di radicali liberi si altera a favore delle specie reattive, queste ultime, accumulandosi, provocano una serie di lesioni cellulari che, se non adeguatamente circoscritte, possono evolvere in danno d'organo o sistemico, disegnando, così, il quadro del cosiddetto "stress ossidativo".

Lo stress ossidativo è una forma di "stress chimico" indotto dalla presenza, nel nostro organismo, di quantità esageratamente elevate di ROS e, in particolare, di radicali liberi. Tale condizione può essere la conseguenza di un'aumentata produzione di ROS e/o di una ridotta efficienza dei sistemi di difesa antiossidanti, normalmente deputati al loro "smaltimento".

Le cause responsabili di un aumento dei radicali liberi possono essere esterne o interne all'organismo. Tra le esterne, sono da annoverare alcuni agenti fisici (es. le radiazioni ultraviolette e ionizzanti), numerose sostanze chimiche (es. idrocarburi, diserbanti, contaminanti alimentari, farmaci) e taluni patogeni (es. virus e batteri). Tra le interne all'organismo sono da citare l'accelerazione esagerata del metabolismo cellulare (quale si verifica, per esempio, dopo uno sforzo fisico intenso e protratto, senza adeguato allenamento), e numerose malattie (es. obesità, diabete ecc.).

Le cause responsabili di una ridotta efficienza dei sistemi di difesa antiossidanti sono da ricercarsi in una ridotta assunzione e/o assorbimento e/o biodisponibilità e/o aumentato consumo di tali importanti componenti protettivi.

Quale ne sia la causa, lo stress ossidativo è ritenuto responsabile dell'invecchiamento precoce e di una serie lunghissima di malattie molto comuni – circa un centinaio – che vanno dall'ipertensione arteriosa all'aterosclerosi, dall'infarto all'ictus, dal Parkinson alla Demenza di Alzheimer, dalla colite alla pancreatite, dall'obesità al diabete, dalla bronchite cronica all'artrite reumatoide, dall'AIDS a numerose forme di cancro.

Tuttavia, al contrario di queste condizioni, quasi sempre identificabili con un corretto esame medico ed una serie di indagini ormai ben codificate, lo stress ossidativo è molto più subdolo, poiché non dà luogo a dei sintomi caratteristici, né ad un quadro clinico particolare, proprio perché le sue cause sono da ricercarsi in entità "invisibili", quali, appunto i radicali liberi.

Pertanto, al medico che non ne sospetti l'esistenza, lo stress ossidativo non fornisce alcun elemento tale da suggerire un approfondimento diagnostico, laddove l'esecuzione di semplici test biochimici consentirebbe un immediato inquadramento del problema, evitando al paziente una serie di conseguenze tali da comprometterne la durata e/o la qualità della vita già nel breve o medio termine.

E' in tale contesto che si inserisce la tecnologia altamente innovativa del sistema FRAS 4, destinata a colmare il "gap" ancora esistente fra ricerca di base e routine clinica.

Il FRAS 4 - Free Radical Analytical System 4, ossia sistema analitico per lo studio dei radicali liberi, versione 4 - è un apparecchio costituito da un fotometro dedicato con centrifuga incorporata progettato per consentire la valutazione globale dello stress ossidativo attraverso l'esecuzione di due semplici test, il d-ROMS test ed il BAP test, su un piccolo campione di sangue capillare, ottenuto mediante digitopuntura di un polpastrello.

Il d-ROMs test permette di determinare la concentrazione ematica dei derivati o metaboliti reattivi dell'ossigeno (reactive oxygen species, ROM) e, in particolare, degli idroperossidi, marcatori ed amplificatori del danno cellulare da radicali liberi. In tale test la concentrazione di ROM risulta proporzionale all'intensità della colorazione rossa – valutata fotometricamente – che si sviluppa in un sistema tampone a pH acido in seguito all'aggiunta del campione di sangue, opportunamente centrifugato, e di una soluzione contenente un'alchilammina aromatica (cromogeno). I risultati del test sono espressi in unità convenzionali di facile uso nella pratica clinica, denominate U CARR (dal nome del chimico pientino, Mauro Carratelli, inventore del test). I valori normali oscillano fra 250 e 300 U CARR. Al di sopra di 300 U CARR, dopo una sottile fascia borderline (301-320 U CARR), si parla di stress ossidativo.

Il BAP test (biological antioxidant potential) consente di determinare l'efficienza della barriera antiossidante plasmatica - l'insieme delle proteine, delle vitamine e di altre sostanze in grado di contrastare la reattività dei radicali liberi e dei ROS - in termini di attività ferroriducente. In tale test l'entità della decolorazione di una soluzione precedentemente colorata - contenente un sale di ferro e un derivato del tiocianato - è direttamente proporzionale al potenziale biologico antiossidante. Il valore ottimale del test è 2200 µmoli/L. Valori inferiori indicano una ridotta efficienza della barriera antiossidante plasmatica.

Grazie a due semplici test è possibile porre una diagnosi di laboratorio di stress ossidativo estremamente precisa ed affidabile, ove le due componenti contrapposte, quella pro- ed anti-ossidante possono essere valutate distintamente. In altri termini, è possibile stabilire in pochi minuti se lo stress ossidativo è dovuto ad un aumentata produzione e/o ad una ridotta capacità di eliminazione dei radicali liberi. In questo modo anche il monitoraggio della terapia antiossidante può poggiarsi su basi più solide e uscire dalla fase empirica in cui spesso viene a trovarsi.

Per queste sue caratteristiche, il FRAS 4 si propone come un sistema altamente innovativo, in grado di fornire informazioni in tempo reale del bilancio ossidativo globale di ciascun individuo.

Tutti dovrebbero sottoporsi alla valutazione globale dello stress ossidativo, anche in condizioni di buona salute e, a maggior ragione, se si è esposti in maniera non episodica a fattori pro-ossidanti (es. stili di vita non corretti, inquinanti nell'ambiente di lavoro ecc.) o si è affetti da patologie croniche degenerative (es. diabete, aterosclerosi, neoplasie, demenza, artrite reumatoide, ecc.) o, infine, si è costretti a subire determinati trattamenti (es. dialisi, by-pass, trapianto d'organo, pillola, radioterapia, chemioterapia, ecc.).

Solo grazie a questa valutazione sarà possibile ottimizzare terapie specifiche e monitorare la reale efficacia di formulazioni antiossidanti, troppo spesso assunte senza che un test ne abbia documentato la reale necessità.